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I Macchiaioli a Livorno
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I Macchioli a Livorno

I Macchiaioli sono una nuova corrente artistica che nasce dal voler rompere gli schemi con l’Accademia ed il classicismo ottocentesco, aprono così la strada alla trasformazione della pittura in Europa. Le macchie fecero la “rivoluzione“, così vennero chiamate le pennellate della loro pittura, a densa nel colore e stesa direttamente sulla tela.

 

Il cambiamento non sta solo nella pennellata, nonostante sia tanto rivoluzionaria, ma nel significato che questi artisti volevano trasmettere con le loro opere, dove narravano ed esaltavano ogni singolo atto di vita quotidiana raccontandone il periodo storico/sociale.

Chi sono i Macchiaioli?

I macchiaioli sono artisti toscani che crearono questo movimento anticonformista riunendosi presso il “Caffè Michelangelo” di Firenze. Il loro intento era di contrastare il classicismo accademico fiorentino e diedero vita ad una corrente fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana.

I “Macchiaioli” ribelli giurati al sistema accademico, votati al verismo più immediato e alla ricerca della luce come macchia di colore – accostato, distinto o sovrapposto – e così definiti per la prima volta in un articolo della “Gazzetta del Popolo” del 1862.

Quando e dove sono Nati i Macchiaioli?

I Macchiaioli nascono intorno al 1860, si tratta di una corrente di artisti che provengono da tutta la Toscana ma i più conosciuti sono i Livornesi. La scuola dei Macchiaioli nasce proprio a Castiglioncello presso la tenuta estiva del famoso critico d’arte fiorentino Diego Martelli. Il critico ebbe in eredità dal padre oltre 800 ettari che dalla marina del golfo livornese si estendevano sulle colline, fino a Nibbiaia. L’affettuosa ospitalità di Diego permise che Castiglioncello divenisse sede di un vivace cenacolo artistico. A far considerare questo luogo come dimora ideale per meditare su una nuova concezione pittorica, fu la rivelazione di uno scenario di incontaminata bellezza.

Qui nasce la moda della villeggiatura al mare che non era ancora molto diffusa ed erano ancora poche le costruzioni che alteravano la bellezza naturale della costa. Ancora oggi si cerca di mantenere intatta questa parte costiera bellissima con scogliere a picco sul mare e molte case di villeggiatura che d’estate popolano la zona di turisti. I Macchiaioli concorsero a seconda del temperamento di ciascuno, a rendere quell’esperienza di meditazione pittorica determinante per avviare la loro ricerca verso quella che è stata “la poetica della macchia” evocando la natura. Le opere eseguite a Castiglioncello portarono una vera ricerca illuministica, che accentuava la bellezza dei luoghi in riva al mare in contrapposizione naturale e vegetativa del bosco alle spalle. Molti sono i turisti ma anche i fiorentini attratti dalle nostre escursioni che vanno dal bosco al mare terminando in meditazioni yoga ma anche soltanto per assaporare i colori che variano dalla macchia mediterranea del bosco fino ai cangianti e brillanti scorci di tramonti sul mare.

Come dipingevano: Arte e stile macchiaiolo

"La Libecciata" olio su tela, Fattori - situato a Palazzo Pitti di Firenze

“La Libecciata” olio su tela, Fattori – situato a Palazzo Pitti Firenze

I pittori Macchiaioli, come vi dicevo sfruttarono ogni tipo di superfice che fosse la classica tela o il cartone con diverse tecniche pittoriche dall’utilizzo della tempera ad olio fino all’acquerello oppure carboncino ricavato dalle antiche carbonai ecc…Le pennellate grossolane, caratterizzavano la poca definizione dei contorni sfruttando invece l’accostamento dei colori, riuscivano ad interpretare la realtà nella sua vibrazione. I Macchiaioli avevano la capacità di ricreare la sensazione del vento come il Libeccio che spesso soffia sulle coste mediterranee piegando le già storte e sinuose tamerici o che riesce ad esaltare la luce del sole che gioca tra le foglie e i fiori accarezzando la guancia di una fanciulla protagonista di un capolavoro perchè amante dei romantici pittori. Il loro stile era inconfondibile sulla costa di Livorno partendo da Antignano, dove ancora si trovano pittori post macchiaioli che si cimentano a dipingere scorci marini come il quadro famoso della ballerina sullo scoglio. Ma indiscutibili sono i tratti di questi artisti che amavano molto ritrarre anche la vita rupestre di allora ritraendo anche il fascino delle onde del fiume con infinite sfumature che si riflettevano nel cielo.

 Macchiaioli: impressionismo e verismo

La corrente artistica dei Macchiaioli nasce in contemporanea di altri due importanti movimenti e in molti casi sono stati messi a confronto e sono state analizzate le analogie e le differenze. l’Impressionismo è una corrente artistica altrettanto importante e nata nello stesso periodo dei Macchiaioli  ma in Francia, la Macchia a confronto con l’impressione portano l’analogia al senso rivoluzionario verso il classicismo. Gli stili si conformano al cambiamento sociale, entrambe le correnti artistiche s’ispiravano alla realtà e si differirono solo nei soggetti. Gli impressionisti nell’immediatezza rappresentavano bei momenti e scene di tempo libero mentre i Macchiaioli crearono nuove regole e accuratamente esaltavano le scene nude e crude della vita. Solo alcuni artisti fecero dei viaggi reciprocamente tra Parigi e Firenze nella scoperta dell’onda dei nuovi movimenti ma i due stili non si contaminarono.

il Verismo, movimento artistico letterario e i massimi esponenti sono, in Italia con il Verga e in Francia con Zola, raccontano gli aspetti più veri del periodo ed i loro personaggi sono semplici persone, le storie di vita reali sono ciò che vogliono raccontare e cosi nella pittura impressionista e macchiaiola, se ne rappresenta la veridicità, la purezza e a volte la crudità.

I pittori Macchiaioli più conosciuti

Il più grande esponente macchiaiolo fu Giovanni Fattori, nato a Livorno, dipinge la sua città nei suoi aspetti più belli. Vive il suo periodo di studi presso l’accademia di Firenze ma nella grande città si fa notare come studente ribelle, finisce comunque gli studi per poi ritornare nella sua città, con il gruppo di amici col quale vive il cambiamento rivoluzionario della macchia e si reca a villeggiare presso la tenuta Martelli a Castiglioncello, il paese adiacente sempre in provincia di Livorno, dove insieme agli altri amici passavano le loro villeggiature bivaccando e meditando la pittura naturalista. A partire dal critico Diego Martelli, Abbati, Silvestro lega, Plinio Nomellini, Ulvi Liegi e molti altri che ritraevano dal mare alle colline, ancora oggi se ne riconoscono gli scorci.

Le miglior opere di Fattori

Le migliori Opere sono i racconti di guerriglia come lo sbarco austro-ungarico in Toscana, si parla della terza guerra d’indipendenza dove Fattori si reca come un attuale fotoreporter ritraendo però tutti i tratti dalla battaglia al riposo in accampamento, tutti gli artisti sentivano molto l’aspetto politico attuale. In un secondo momento si dedica a tutti gli aspetti naturalisti e paesaggisti come le inedite pitture delle “Tamerici” tipiche piante che crescono vicino al mare e ne caratterizzano la costa mediterranea e che durante le libecciate, Fattori ne ritrae perfettamente il movimento naturale.

La mostra dei Macchiaioli ad Asti

Incuriosita dal titolo di questa mostra ad Asti, intitolata: “I rivoluzionari Macchiaoli”, che si terrà fino a maggio 2022, mi ha portato a viaggiare per creare un collegamento. Come vi dicevo i quadri dei più grandi esponenti Macchiaioli sono distribuiti nei migliori musei e gallerie d’arte, partendo da quello livornese, inaugurato nella splendida Villa Mimbelli restaurata nel 1864 e ceduta nel dopo guerra al comune dove l’ex presidente Luigi Scalfaro (anch’egli nativo livornese) nel 1994 inaugurò il Museo Civico Fattori. Le altre splendide opere si trovano nelle rinomate gallerie d’arte come gli Uffizi di Firenze e la GAM- Galleria civica D’arte moderna e contemporanea di Torino dedicata all’opera di Fattori. Ad Asti però sono riuscita a vedere una bellissima mostra di quadri di diversi esponenti Macchiaioli 80 opere di Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Adriano Cecioni, tutte collezioni private dove ho riconosciuto, con emozione, parti della mia Livorno. Qui di seguito troverete un piccolo video amatoriale in anteprima, ma vi consiglio di andare a visitare il bellissimo palazzo storico Mazzetti di Asti che accoglie questa mostra veramente suggestiva e ben organizzata, il percorso dura poco più di due ore con una sosta immersiva delle opere.

 

Pubblicato il
17 Febbraio 2022
Ultima modifica
29 Giugno 2022 - ora: 11:01

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